Cane della prateria

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Il cane della prateria (Cynomys ludovicianus) è originario dalle praterie erbose del Nord America occidentale, dal sud Dakota al Messico del nord. Il nome “cane” gli deriva dal verso simile ad un latrato che emette per avvertire i suoi simili di qualche pericolo, anche se in realtà è un roditore della famiglia degli scoiattoli (Sciuridi).
Nel suo ambiente naturale il cane della prateria forma colonie numerosissime che occupano ampie estensioni di terreno erboso. Scava tane molto elaborate, che possono arrivare a 5 metri di profondità e 30 m di lunghezza.
È un animale molto sociale e ha stretti rapporti con i suoi simili. I cani della prateria possiedono un elaborato sistema di comunicazione, con almeno 11 tipi diversi di richiami. Questi roditori si riconoscono e si salutano toccandosi reciprocamente il naso, e si puliscono a vicenda per rafforzare i legami sociali. Sono animali diurni, che passano la giornata alimentandosi, scavando tane e coltivando le relazioni sociali. Quando la temperatura esterna è molto alta restano dentro le tane, come pure durante l’inverno nei giorni di cattivo tempo.
Allo stato naturale la dieta è costituita per la maggior parte di piante erbose, mentre in autunno, essendo l’erba meno disponibile, consumano maggiormente piante a foglia. Durante l’inverno consumano qualunque tipo di vegetale disponibile. Inoltre passano molto tempo a recidere l’erba senza consumarla, per avere una buona visione dei predatori in avvicinamento.

Descrizione e caratteristiche

La vita media in cattività è di 5-10 anni, in natura probabilmente molto meno. Il peso varia da 0,5 a 2,2 kg (i maschi sono più grossi delle femmine); in inverno tendono ad ingrassare molto. Sono ricoperti da una pelliccia di colore marroncino, più chiara sull’addome; hanno una coda lunga un quarto circa della lunghezza del corpo, ricoperta di pelo che in punta forma un ciuffo nero. Le zampe, sia anteriori che posteriori, presentano cinque dita dotate di unghie; la parte inferiore degli arti è priva di pelo e mostra dei cuscinetti molto sviluppati. Il muso è adornato da lunghi baffi neri, che come nei gatti, rappresentano organi di senso tattili.
Come in tutti i roditori gli incisivi sono a crescita continua (crescono senza interruzione per tutta la vita) e vengono mantenuti della giusta lunghezza dal consumo incessante; i denti interni invece dopo che sono spuntati non si allungano più.
Questi roditori non hanno un vero letargo, ma se la temperatura esterna scende molto entrano in uno stato di torpore caratterizzato da un abbassamento della temperatura corporea.
I maschi nel periodo riproduttivo, in primavera, possono diventare molto protettivi verso la femmina e il territorio, creando dei problemi ai proprietari a causa della loro aggressività. In tal caso è consigliabile la sterilizzazione.

Distinzione dei sessi

Esternamente maschi e femmine sono uguali tranne che per i genitali esterni. La caratteristica principale che permette di distinguere maschi e femmine, anche in soggetti molto giovani, è la cosiddetta distanza ano-genitale, vale a dire la distanza che intercorre tra l’ano e l’apertura genitale (la vulva nella femmina e il prepuzio nel maschio). La distanza ano-genitale è circa il doppio nel maschio rispetto alla femmina, per cui potendo paragonare due soggetti di sesso diverso si riesce a distinguerli abbastanza facilmente, anche senza esperienza.
Il riconoscimento del maschio è molto semplice dopo che i testicoli sono discesi nello scroto, il che può avvenire però anche dopo un anno di età.

Riproduzione

I cani della prateria in natura raggiungono la maturità sessuale all’età di 2-3 anni, in cattività anche prima. Le femmine hanno un solo calore l’anno, della durata di 2-3 settimane (tra gennaio e marzo). Durante la stagione riproduttiva i maschi diventano aggressivi verso altri maschi che sconfinano nel loro territorio. Quando la femmina è diventata gravida, l’animosità nei confronti degli altri maschi cessa.
La durata della gravidanza è di 30-35 giorni, con un numero medio di piccoli di 5 (il range può variare da 2 a 10). I piccoli vengono partoriti nelle tane sotterranee; nascono molto immaturi, nudi e con gli occhi chiusi e aprono gli occhi a 30-36 giorni. Se nella tana sono presenti più femmine, i piccoli vengono allevati in comune da tutte. I piccoli restano nella tana fino a 6 settimane di età, e quando escono, in maggio o giugno, vengono svezzati e iniziano a mangiare l’erba. In autunno raggiungono la taglia adulta.

Carattere e comportamento

I cani della prateria, se adottati da piccoli, costituiscono ottimi animali da compagnia, sono curiosi e comunicativi, ma richiedono molto affetto e attenzioni perché non sopportano la solitudine.
Il cane della prateria è un animale molto sociale, che ha bisogno del contatto dei suoi simili, e quindi in cattività tende a sviluppare un forte legame con le persone. Al contrario di quanto fanno solitamente i roditori, contraccambiano pienamente l’affetto del proprietario, sono interessati alle sue attività e gli vogliono stare accanto. Se viene adottato da piccolo il cane della prateria stabilisce un legame affettivo coi proprietari con estrema rapidità. Cani della prateria più anziani possono essere ugualmente docili, se sono stati maneggiati fin da piccoli.

Il cane della prateria quando è ben socializzato ama essere coccolato e avere uno stretto contatto con il proprietario; non gradisce essere tenuto sollevato da terra, ma gli piace stare in grembo. Può mostrarsi molto protettivo nei confronti del proprietario arrivando ad attaccare persone estranee che ritiene abbiano invaso il suo territorio.

Durante la stagione riproduttiva il maschio può presentare problemi di comportamento, mostrandosi aggressivo o “lunatico”. Solitamente entro un paio di mesi il comportamento ritorna nella norma. La sterilizzazione chirurgica risolve definitivamente questo problema, ed è senz’altro consigliabile se i comportamenti sgraditi sono particolarmente intensi o prolungati.
Questi animali non sono adatti a restare chiusi in gabbia. Se vengono lasciati per lungo tempo rinchiusi possono presentare problemi di comportamento quali il rodere in modo incessante le sbarre (con conseguenti lesioni al naso, che appare spelacchiato, ma soprattutto lesioni ai denti incisivi) o rosicchiarsi il pelo.
Dal momento che sono animali tanto socievoli, è preferibile tenerne due insieme perché si facciano compagnia, a meno che non gli si possa dedicare molto tempo tutti i giorni. Se due soggetti vengono presi insieme da piccoli andranno sicuramente d’accordo, mentre due adulti estranei facilmente si azzuffano.

 

Cura e alimentazione

I cani della prateria sono erbivori, pertanto un’alimentazione sana deve rispecchiare le abitudini alimentari che osserviamo in natura, con una dieta ricca di fibra e povera di grassi. In ambiente domestico l’alimento principale su cui si deve basare la dieta deve essere il fieno, fresco e di buona qualità, se possibile di erbe miste; il fieno di erba medica va somministrato in modo saltuario e soprattutto negli esemplari giovani.
Si può somministrare del pellet specifico per cani della prateria, che deve essere costituito esclusivamente da vegetali, con elevati livelli di fibra (25-30%); il pellet può favorire l’obesità, e alcuni autori consigliano di razionarlo.
Piccole quantità di verdura fresca e qualche pezzetto occasionale di frutta sono tutto ciò che è necessario per completare la dieta. Questi alimenti devono essere somministrati freschi e ben lavati, a temperatura ambiente, e vanno rimossi in poche ore se non vengono consumati. Verdure fredde di frigo o guaste possono causare disturbi intestinali gravi.
Non si devono somministrare ai cani della prateria alimenti ricchi di grassi, e in particolare sono da evitare biscotti, cracker, semi e noccioline, alimenti per cani o gatti (tra l’altro troppo ricchi di vitamina D) e altre leccornie. Purtroppo questi animali sono molto ghiotti e consumerebbero avidamente questi tipi di alimenti, che però possono solo danneggiare la loro salute.
Le miscele di semi che si trovano in commercio per conigli o per roditori, ricche di semi di girasole, grano, semi vari e fioccati sono controindicate, non essendo assolutamente adatte a questi animali. Semi e fioccati sono troppo ricchi dal punto di vista nutritivo e causano problemi di obesità. Inoltre contengono poca fibra, che è indispensabile al buon funzionamento dell’apparato digerente. Al contrario delle cavie, non è necessario somministrare ai cani della prateria la vitamina C. Questi roditori, se alimentati in modo sbagliato possono ingrassare in modo eccezionale, il che li predispone a gravi problemi di salute.
I cambi di alimentazione devono essere molto graduali; le verdure fresche devono essere sempre somministrate inizialmente in piccola quantità.
Per favorire il consumo degli incisivi si possono lasciare a disposizione dei rametti secchi, o anche delle ossa finte per cani, in pelle o in amido di mais.
L’acqua deve essere sempre a disposizione in contenitori sospesi a sifone, che non si rovesciano e non si sporcano. In natura i cani della prateria ricavano la maggior parte dell’acqua di cui hanno bisogno dai vegetali, ma non deve mai mancare loro una fonte di acqua fresca sempre disponibile.

Cure

I cani della prateria non richiedono vaccinazioni, tuttavia è bene far fare periodicamente una visita di controllo, in particolare subito dopo l’acquisto. Un esame delle feci permette di verificare la presenza di parassiti intestinali quali nematodi (vermi) o coccidi.

Questi roditori sono animali molto puliti e non è necessario lavarli; in caso di necessità si possono pulire utilizzando uno shampoo delicato del tipo per neonati, da risciacquare con cura. Il metodo migliore per lavarli è di utilizzare la vasca da bagno con qualche centimetro di acqua tiepida, e di risciacquarli poi con cura con la doccia. Avvolgeteli in un asciugamano caldo per rimuovere più possibile l’acqua, e se utilizzate l’asciugacapelli tenetelo regolato al minimo.
In cattività le unghie tendono a diventare troppo lunghe, e per evitare che si impiglino da qualche parte e si spezzino è consigliabile accorciarle periodicamente tagliando la punta.
In caso di infestazione da pulci si può applicare un antiparassitario adatto ai gatti, ma è preferibile chiedere consiglio al veterinario sul tipo da impiegare

 

Habitat e biotipo

Abituati a vivere in pianure sconfinate, i cani della prateria si adattano male a vivere confinati: quando vengono rinchiusi in gabbia passano il tempo a cercare di uscire, rodendo le sbarre in continuazione. Questo comportamento causa un trauma cronico alla radice dei denti incisivi, che può causare una lesione nota come odontoma. L’odontoma a carico degli incisivi superiori causa un restringimento delle vie respiratorie che con il tempo porta a morte il roditore. Per prevenire questo problema i cani della prateria non devono essere richiusi in gabbie dotate di sbarre, ma a pareti lisce (ad esempio rivestendo la gabbia con pannelli di plexiglas), ma soprattutto devono essere lasciati fuori dalla gabbia più a lungo possibile. Si può allestire una stanza della casa in modo che quando sono liberi non possano causarsi ferite o lesioni (ad esempio, cadendo dai mobili o mordendo i fili elettrici).
In ogni caso, la gabbia deve essere più spaziosa possibile; si possono utilizzare le stesse gabbie che si trovano in vendita per i conigli da compagnia, ma sono indicate anche le grandi gabbie per furetti. Il fondo deve essere solido, per non danneggiare le zampe, e le pareti rialzate, in modo che fieno o altro materiale non cada continuamente dai bordi sporcando il pavimento. La chiusura deve essere particolarmente robusta, oppure rinforzata con un moschettone, per evitare le fughe. Sul fondo va posta un’abbondante lettiera di fieno, paglia, trucioli, carta, pellet di carta riciclata. Dal momento che sono predisposti a gravi problemi respiratori molti allevatori consigliano di evitare con cura tutto il materiale polveroso (trucioli e segatura), e le stoffe che lasciano lanugine, perché polvere e lanugine inspirata potrebbero contribuire a danneggiare le vie aeree.
E’ importante fornire delle casette o dei tubi in PVC per ricreare le tane. Questi animali amano rodere, quindi qualunque materiale posto nella gabbia deve essere atossico. Si possono utilizzare oggetti di legno, purché non siano stati trattati con vernici pericolose. Dal momento che di solito defecano in un angolo, si può collocare nella gabbia una cassettina per i bisogni. Evitate il ghiaino per gatti e utilizzate piuttosto del pellet di segatura o di carta riciclata.
I recipienti del cibo devono essere preferibilmente di metallo o ceramica, in modo che non vengano rosicchiati.
La temperatura ideale della stanza in cui viene alloggiata la stanza è di 20-22°C, con un’umidità del 30-70%. Occorre evitare temperature troppo alte, contro le quali non hanno difese. Evitate di collocare la gabbia vicino a una finestra da cui può entrare la luce solare che può surriscaldare la gabbia stessa.
Se la gabbia viene messa all’aperto deve essere riparata dall’esposizione diretta al sole, in quanto molto facilmente i cani della prateria sarebbero soggetti a un colpo di calore, che li porterebbe a morte in pochi minuti.
La gabbia deve essere pulita a fondo almeno una volta alla settimana. Dopo aver rimosso il materiale del fondo e ogni residuo organico la si lava con acqua calda e sapone. Per la disinfezione si possono impiegare lisoformio o varechina diluita, da risciacquare abbondantemente e con cura. I recipienti del cibo e dell’acqua devono essere lavati con cura tutti i giorni.

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