La cavia è un erbivoro obbligato. E’ molto importante evitare cambi bruschi di alimentazione, che possono facilmente causare gravi disturbi intestinali. E’ inoltre un animale molto difficile nelle abitudini alimentari: se viene fornito un tipo di alimento che non ha imparato a conoscere da piccolo, lo può rifiutare. Anche un cambiamento dei contenitori del cibo può causare un rifiuto ad alimentarsi.
Il fieno, fresco e di ottima qualità, deve sempre essere presente. Si devono inoltre fornire a volontà verdure fresche, privilegiando quelle più ricche di vitamina C come ad esempio brassicacee (cavoli, verze e broccoli), peperoni, tarassaco (detto anche dente di leone), erba di campo, prezzemolo. Sono adatti anche radicchio, finocchio, coste, indivia, insalata romana.
Un’ ottima integrazione è rappresentata dal pellet che deve essere di buona qualità ed essere fornito in piccole dosi (mezzo cucchiaio al mattino e mezzo la sera). Un buon pellet non deve contenere cerali e deve contenere tra il 16% e il 18% di fibra.
La verdura deve essere lavata accuratamente per evitare residui di pesticidi e una possibile contaminazione batterica. La frutta deve essere somministrata in piccole dosi dato che è un alimento molto zuccherino e può provocare problematiche dentali e metaboliche.
Un’alimentazione equilibrata fornisce la quantità richiesta di vitamina C. Se si rende necessario fornire un supplemento di vitamina C, si può somministrare direttamente in bocca in gocce o in premietti specifici. Il fabbisogno quotidiano di vitamina C di una cavia adulta sana è di circa 30 mg per chilo di peso. Questa quantità aumenta in crescita, gravidanza, allattamento e in malattia. Altri tipi di integrazione sono superflui o addirittura dannosi.
Alimenti controindicati:
– miscele di semi, cereali, carrube, fiocchi di cereali, mais,
– carboidrati (pane, grissini, biscotti, ecc.), dolciumi, cioccolata,
– patate, parti verdi di patate, pomodori e melanzane,
– pannocchie,
– avocado,
– prodotti contenenti latte.
Un’alimentazione scorretta non solo predispone a disturbi intestinali, ma anche ad alterazione della dentatura. La cavia possiede denti (sia gli incisivi che i denti interni) a crescita continua e ha bisogno di masticare in modo corretto per consumarli adeguatamente. In caso di alterazioni della dentatura dovute ad un’alimentazione inadeguata la cavia quasi sempre è destinata a morire.
I cambi di alimentazione vanno fatti sempre con molta gradualità, per abituare l’intestino. I nuovi alimenti vanno introdotti poco alla volta, controllando che le feci si mantengano normali. Fa eccezione il fieno, che può essere offerto subito in quantità illimitata, e le miscele di semi e cereali, che possono essere eliminate bruscamente (purché la cavia sia abituata a mangiare altri alimenti).
L’acqua non deve mai mancare. Occorre notare che spesso le cavie amano giocare con gli abbeveratoi a goccia, soffiando dentro l’acqua appena succhiata. Ciò porta alla contaminazione dell’acqua o anche all’ostruzione del beccuccio con le particelle di cibo.
Riproduzione
Le cavie sono riproduttori estremamente precoci. I maschi iniziano a montare a un mese di età, anche se sono fecondi solo a due mesi; le femmine diventano sessualmente mature a 5-7 settimane di età. È quindi evidente che, in caso di una cucciolata, occorre separare i piccoli poco dopo lo svezzamento, per evitare nuove gravidanze. Le femmine non devono essere accoppiate prima di 2,5-3 mesi (o quando il peso è di 450-600 g). Se una cavia non ha mai partorito prima, non va neppure accoppiata dopo i 7 mesi di età, perché in tal caso presenta la chiusura definitiva della sinfisi pubica (ossa del bacino); durante il parto il canale osseo non potrebbe allargarsi causando la morte della madre e dei piccoli se non si interviene con un taglio cesareo.
La gravidanza dura mediamente 63 giorni (59-72 di range, a seconda del numero di piccoli: la durata è inversamente proporzionale al loro numero). Al termine della gravidanza la cavia può arrivare a raddoppiare il proprio peso, e va maneggiata con cautela. Occorre fare molta attenzione alle elevate temperature ambientali che la cavia gravida sopporta molto male.
La cavia può tornare in calore 2-15 giorni dopo il parto, e se si accoppia ha il 60-80% di probabilità di restare gravida. Non è necessario separare la cavia gravida dai compagni di gabbia, ma se sono presenti piccoli di altre cavie questi possono succhiare il suo latte e quindi privarne i nuovi nati.
Il parto in condizioni normali non dura più di 30 minuti. Il primo piccolo nasce dopo 5 minuti dall’inizio delle contrazioni, e l’intervallo tra i piccoli è inferiore a 3-4 minuti. Il numero medio di piccoli è tre (ma può andare da 1 a 6). Maggiore è il numero di cuccioli, più questi sono piccoli. Se sono troppo piccoli hanno poche possibilità di sopravvivenza; se sono troppo grossi possono esserci problemi di parto. Il numero ideale è di 2-4, che assicura il massimo di sopravvivenza. Il peso medio dei piccoli alla nascita è di 85-95 g.
Dopo il parto la madre solitamente mangia le placente. I piccoli sono molto precoci, simili a copie in miniatura degli adulti: nascono coperti di pelo, con gli occhi aperti e camminano. Iniziano a mangiare cibo solido entro pochi giorni. La prima poppata non si verifica prima di 12-24 ore. I piccoli si possono toccare senza pericolo già poche ore dopo la nascita, in quanto la madre non li rifiuterà. Questo aiuta anche a farli socializzare con le persone.
Come primi alimenti si può lasciare a disposizione dei piccoli del pellet per cavie di ottima qualità inumidito con acqua e verdure a pezzettini. La produzione del latte dura circa 18-30 giorni, e i piccoli si possono svezzare a 2-4 settimane.